
Le radici della Fiera, la storia della Campionaria attraverso 50 illustrazioni d’epoca
“L’unico Mercato del Mezzogiorno d’Italia e per l’Oriente”: così recita un manifesto del 1931 che invitava a visitare la “Campionaria Internazionale” di Bari. È stata una Fiera cosmopolita fin dalla prima edizione del 1930 inaugurata dal Re, ed è ancora un passaporto per le imprese che dal Mezzogiorno guardano oltre l’Adriatico, come dimostrano le campagne pubblicitarie, i cataloghi, le pagine dei giornali e le fotografie ufficiali dell’epoca. La storia della Campionaria barese quest’anno è raccontata attraverso la produzione di manifesti, foto, cartoline illustrate e curiosità, in una mostra intitolata “Le Radici della Fiera del Levante – 1930/1956”, che si inaugura sabato 9 settembre in occasione dell’ottantunesima edizione, nel nuovo Centro Congressi del Levante del quartiere fieristico.
Il glorioso passato dell’Ente viene rievocato attraverso 50 testimonianze della produzione artistica che ha sempre caratterizzato la Campionaria. La splendida collezione proviene dall’archivio della famiglia Calò-Carducci, ricca di oltre 1000 cimeli che raccontano la storia e le tradizioni della principale istituzione fieristica del Mezzogiorno. La mostra prende il via sin dalla sua inaugurazione, con le prime illustrazioni ad opera di Enzo Forlivesi Montanari, l’artista di origini cilene che in Italia lavorava sotto lo pseudonimo di ARACA, con il quale firmò il primo bozzetto con il disegno stilizzato della Caravella, un logo che ancora caratterizza non solo la Fiera, ma tutta la città di Bari.
Sono innumerevoli gli illustratori, i grafici e i pittori che per oltre 80 anni hanno prestato la loro opera per diffondere la vitalità e lo spirito imprenditoriale di Bari e della Puglia, in Italia e all’estero. Tra i tanti autori, spiccano artisti di fama come Mimmo Castellano, o il futurista Silvano Piangiolino, che si firmava con lo pseudonimo SYLPIA, e poi Gino Boccassile, Giulio Cisari e Pasquale Scarano, o illustratori come Virgilio Retrosi, Arturo Bonfanti e Luigi Giacopino.
È un vero e proprio racconto attraverso immagini quello che emerge dalla mostra, basti pensare che già nell’edizione del 1950, all’alba del boom economico italiano, si iniziava a celebrare la Fiera con una Mostra Internazionale di Ex Libris commemorativi. E fin dal 1934 il connubio tra arte e impresa è testimoniato dal ricco cartellone del Teatro Petruzzelli, che inaugurava la stagione lirica proprio in occasione della Campionaria di settembre. E chi voleva arrivare in Fiera dal mare, già nel 1931 poteva usufruire del “Servizio Vaporini dal Molo Posillipo alla Fiera”, come testimonia un cartello dell’epoca. Mentre nello stesso anno le Ferrovie del Regno offrivano “riduzioni del 50% ai visitatori”.
La mostra “Le Radici della Fiera del Levante – 1930/1956” è aperta fino al termine dell’81° Campionaria, domenica 17 settembre.