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CremonaFiere esplora il mercato di Taiwan Gli scambi col Paese asiatico valgono 3,5 miliardi

CremonaFiere torna a puntare i riflettori sul Far East con l’obiettivo di rendere sempre più internazionali le sue manifestazioni: nei giorni scorsi la società fieristica cremonese ha ripreso il dialogo con gli esponenti del Taiwan Trade Center, la principale organizzazione non-profit per la promozione del commercio estero del Paese asiatico. Il Pil di Taiwan, che ammonta a circa 500 miliardi di euro (con un export di 270 miliardi ed un import di oltre 220), nel 2016 è cresciuto dell’1,1%, mentre la Standard Chartered Bank prevede un incremento dell’1,6% nel 2017. I primi cinque partner commerciali di Taiwan sono Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, Unione Europea e Hong Kong. Lo scorso anno gli scambi commerciali tra l’Italia e Taiwan hanno raggiunto un valore di 3,5 miliardi di euro. Quella di Taiwan è considerata la terza economia più ricca dell’intera Asia e l’undicesima al mondo secondo l’IMD: World Competitiveness Ranking 2015, stilato dall’International Institute for Management Development.
UN PIANO DI PROMOZIONE INTERNAZIONALE DI AMPIO RESPIRO
La volontà di CremonaFiere di portare avanti con convinzione la partnership stretta mesi fa con il Taiwan Trade Center rientra in un piano di promozione internazionale di ampio respiro che mira all’ampliamento della rete di rapporti su scala mondiale e all’individuazione di nuovi sbocchi di mercato per gli attori delle proprie business community. CremonaFiere sta selezionando con attenzione gli interlocutori attuali e quelli potenziali in una precisa ottica di matchmaking, nell’intento di intavolare una sequenza articolata di attività promozionali destinate a tradursi in un concreto programma d’azione con l’avvio del nuovo anno.
“OTTIMIZZIAMO IL NOSTRO GO-TO-MARKET MODEL”
“In questa prima fase abbiamo discusso di alcuni nuovi progetti da realizzare nel 2017, condividendo idee importanti – spiega il presidente di CremonaFiere Antonio Piva –. La strategia di internazionalizzazione della società fieristica guarda in molteplici direzioni per ottimizzare il nostro go-to-market model: l’obiettivo è costruire forti collegamenti con i circuiti esteri compatibili con i nostri ambiti di specializzazione per incrementare i programmi di incoming buyers ed intercettare l’interesse di un numero crescente di delegazioni di operatori professionali”.

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