
8 GIUGNO 2016 IL COMPARTO FIERISTICO ITALIANO SOSTIENE LA PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLE FIERE
Oggi, in tutto il mondo, i riflettori sono puntati sul comparto fieristico grazie all’importante iniziativa globale della prima Giornata Mondiale delle Fiere.
Lanciato da UFI – l’Associazione mondiale delle Fiere con sede a Parigi – e da IAEE – l’Associazione Internazionale delle Fiere e Manifestazioni con sede a Dallas – il Global Exhibition Day vede coinvolte numerose associazioni e operatori del settore che hanno unito le forze per valorizzare l’intero comparto. Sono infatti oltre 20 i Paesi che oggi celebrano l’8 giugno con una serie di azioni dedicate: oltre ad AEFI, anche AAXO e EXSA (Sud Africa), AEO (UK), AFE (Spagna), AFECA (Asia), Afida (Centro e Sud America), AMPROFEC (Messico), AOCA (Argentina), AUMA e Fairlink (Svezia), FAMAB (Germania), CAEM (Canada), CEFA e CENTREX (Europa centrale), EEAA (Australasia), EEIA (UE), HKECIA (Hong-Kong), IAEE e SISO (USA), IECA (Indonesia), IEIA (India), IELA (Global), IFES (Global), LECA (Libano), MACEOS (Malesia), MFTA (Macao), PCEI (Polonia), RUEF (Russia), TEA (Thailandia), UBRAFE (Brasile) e UNIMEV (Francia).
Per l’occasione, AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane ha organizzato a Roma – presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio – l’evento “Meet Italian Excellence: Le Fiere come ponte di sviluppo” che si è aperto con il video che presenta il settore fieristico attraverso una carrellata delle eccellenze italiane. Un viaggio che racconta la bellezza, la cultura, le tradizioni, l’artigianalità della nostra Italia che le fiere sostengono e promuovono.
Una duplice opportunità: per attrarre l’interesse mondiale sulle Fiere quale leva per le crescita delle imprese, aumentando la consapevolezza del valore delle manifestazioni quale volano per l’economia del Paese, nonché per sensibilizzare le Istituzioni sull’importanza del comparto sollecitandole sulla necessità di sostegno anche con la risoluzione di fondamentali problematiche legate a tematiche legislative e fiscali.
Non va dimenticato che il comparto a livello mondiale è un vero motore di sviluppo, confermato anche dai 55 miliardi di dollari del valore dell’industria fieristica mondiale.
Obiettivo del Global Exhibitions Day è anche quello di celebrare chi lavora nel settore: sono oltre 680.000 le persone impiegate nell’industria fieristica. Se si considera l’indotto, si raggiungono 1.800.000 posti di lavoro.
Dopo il saluto di benvenuto di Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, il Presidente di AEFI, Ettore Riello, ha ricordato che ogni anno, in tutto il mondo, si svolgono 31.000 eventi fieristici che coinvolgono 260 milioni di visitatori e 4.400.000 imprese espositrici; mentre il 51% è la quota delle transazioni che avvengono in fiera grazie agli operatori internazionali.
Un contesto in cui l’Italia si inserisce da protagonista, ricoprendo la seconda posizione in Europa per valore del settore, dopo la Germania.
Per quanto riguarda il nostro Paese, Ettore Riello, ha quindi sottolineato come le fiere italiane generino affari per 60 miliardi di euro dando origine al 50% dell’export delle nostre Aziende e che per l’88,5% delle PMI italiane lo strumento ‘fiera’ rappresenta l’unico mezzo di promozione oltreconfine.
Un asset straordinario che dovrebbe essere fortemente sostenuto. Del resto i numeri del settore parlano da soli: nei quartieri espositivi italiani (che occupano una superficie complessiva di 4 milioni e 200 mila metri quadrati) quest’anno sono programmate 946 manifestazioni, 189 delle quali a carattere internazionale (queste ultime dedicate per il 18% al settore tessile; per il 14% a sport, hobby, intrattenimento e arte; per il 10% al Food&Beverage e ospitalità e per il 7% alla meccanica). Complessivamente, le 946 fiere interessano 200.000 espositori e movimentano 22 milioni di visitatori; 13 milioni di loro – di cui il 10% provenienti dall’estero – sono attirati dalle manifestazioni internazionali.
“Sarebbe però riduttivo parlare del ruolo delle fiere nel mondo considerandone solo l’aspetto economico – ha commentato Ettore Riello, Presidente di AEFI. – Ritengo che la valenza del loro operare vada ben oltre e contribuisca anche a creare un ponte tra civiltà e popolazioni, accorciando le distanze tra i nostri Paesi. Solo intensificando questi nostri legami riusciremo ad essere veramente motori di crescita e portatori di benessere socio-economico per i nostri territori”.
L’evento odierno è stato anche l’occasione per evidenziare, a livello internazionale, le eccellenze Made in Italy su cui è necessario continuare a investire con una vera e propria “strategia Paese”, con un progetto di marketing che coinvolga tutti i principali attori del Sistema Paese.
Un primo segnale in questa direzione è arrivato, lo scorso anno, dall’allora Viceministro, ora Ministro, Carlo Calenda con l’inserimento delle Fiere nel Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy che ha rappresentato anche un importante riconoscimento per le fiere quali strumenti di leva strategica per la crescita del Paese.
“Le fiere infatti possono svolgere un ruolo fondamentale per rilanciare il nostro Paese, oltre a rappresentare una grande opportunità di crescita: una realtà vera, un volano per l’intero tessuto industriale del Paese da inserire a pieno titolo tra le leve strategiche della politica industriale italiana” – ha ribadito il Presidente Riello.
E questo vale per tutte le fiere: ciascuna con la sua peculiarità, la sua valenza ed il suo ruolo specifico. Le grandi fiere, quelle con una forte vocazione internazionale, stanno veramente facendo la differenza, nei settori strategici, per l’incremento delle esportazioni.
Nei settori in cui negli ultimi anni si è investito molto in termini di prodotti fieristici i risultati infatti non mancano.
Dal 2009 le esportazioni sono in costante crescita e nel 2015 hanno raggiunto i 413 miliardi di euro con un saldo positivo di oltre 45 miliardi, con una crescita spiccata nel mondo delle cosiddette 4A: Alimentari-vini; Abbigliamento-moda; Arredo-casa; Automazione-meccanica-gomma-plastica, settori fortemente supportati dal sistema fieristico.
Allo stesso tempo le fiere a carattere locale e nazionale, rifocalizzate su obiettivi specifici, sono strategiche nel presidio del nostro territorio, nella vocazione “consumer”, nella valorizzazione del tessuto economico e possono fare da “incubatore” di nuove iniziative.
Grazie al contributo dei relatori sono stati sottolineati il valore delle esposizioni fieristiche per le imprese per guidare l’innovazione e la competitività e il ruolo chiave delle manifestazioni per lo sviluppo degli scambi commerciali e l’internazionalizzazione.
Dopo il saluto del Presidente di AEFI, Ettore Riello, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, ha ricordato che “Il sistema fieristico italiano è uno strumento importante delle politiche di internazionalizzazione messe in atto dal Governo. Rafforzare la proiezione estera delle nostre fiere è un obiettivo centrale per conquistare nuovi mercati ed attrarre investimenti”.
Ferdinando Fiore di Ice Agenzia, ha aggiunto: “Un intervento di ICE Agenzia non si esaurisce solo nelle tante attività che conduciamo all’estero, ma una parte preponderante nel nostro lavoro è volto al rafforzamento e alla promozione delle fiere italiane, perché supportarle significa rafforzare l’immagine dell’Italia all’estero”.
Giulio Sapelli, Ordinario di Storia Economica dell’Università degli Studi di Milano, nel suo intervento “Buone pratiche per crescere” ha sottolineato che il sistema fieristico ha bisogno di tutte le tipologie di fiera e che anche la più piccola manifestazione deve sentirsi parte del Sistema. Sapelli ha stimolato i rappresentanti delle Fiere che hanno illustrato come i settori in cui l’Italia è leader indiscusso per le eccellenze che rappresenta possono davvero essere la leva su cui puntare e un Ponte con il Mondo.
Il dibattito – che ha coinvolto Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere; Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milano; Franco Boni, Presidente di BolognaFiere e Vicepresidente di AEFI; Pietro Piccinetti, Amministratore Delegato di Pordenone Fiera; Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera e Vicepresidente di AEFI; Giovanni Laezza, Amministratore Delegato di Riva del Garda FiereCongressi e Vicepresidnete di AEFI e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera – è stato volto ad approfondire le modalità e le possibili sinergie con cui poter fare sistema all’interno del comparto per poter affrontare con forza i grandi competitor internazionali.
Simonpaolo Buongiardino, Vicepresidente di CFT; Giuliana Ferrofino, Presidente di CFI; Ettore Riello, Presidente di AEFI e Giulio Sapelli, Ordinario di Storia Economica dell’Università degli Studi di Milano, hanno animato il dibattito nella tavola rotonda di chiusura.
AEFI Associazione Esposizioni e Fiere Italiane nasce nel 1983 con l’obiettivo di generare sinergie tra i più importanti quartieri fieristici italiani. In particolare AEFI si pone come interlocutore privilegiato per gli operatori e le istituzioni, e svolge un ruolo di sostegno per gli associati attraverso lo sviluppo di attività e programmi nell’ambito della formazione, del marketing, della promozione e della ricerca, oltre all’erogazione di servizi per le fiere attraverso l’attività delle proprie Commissioni: Tecnica di Quartiere, Amministrative-Giuridica, Fiere in Rete, Informatica e Innovazione Tecnologica e Nuove Iniziative e Programmi.
Sul piano internazionale, AEFI rappresenta le fiere italiane in UFI-Unione delle Fiere Internazionali. Presieduta da Ettore Riello, AEFI conta 34 quartieri fieristici Associati, che organizzano oltre 1.000 manifestazioni all’anno su una superficie espositiva totale di 4,2 milioni di metri quadrati. Nei quartieri fieristici associati AEFI si svolgono gran parte delle manifestazioni fieristiche internazionali e l’85% del totale delle manifestazioni fieristiche che hanno luogo annualmente in Italia.