
Si chiude con una domenica di pienone la 7^ edizione di Pordenone Antiquaria, alla Fiera di Pordenone
Si chiude con una domenica di pienone alla Fiera di Pordenone la 7^ edizione di Pordenone Antiquaria, mostra mercato nazionale di antiquariato che conferma a fine manifestazione il numero di ingressi dello scorso anno. Un risultato che soddisfa gli organizzatori, incentivato dal passaparola degli appassionati che indicano questa manifestazione come una delle principali nel Nordest. Mobili, argenterie, marmi, statue lignee, dipinti, arte sacra, porcellane, tappeti orientali, maioliche, diamanti, gioielli e tanto altro ancora: Pordenone Antiquaria ha offerto una vetrina su pezzi di valore rappresentativi di periodi della storia dell’arte dal 1500, fino al 1800, con anche proposte nell’ambito del modernariato tipico del 1900. Appartengono proprio a questo periodo i vasi in vetro, complementi d’arredo e le lampade che hanno riscosso il maggior apprezzamento da parte del pubblico con anche un buon risultato in termini di vendite a fine manifestazione. Tra gli oggetti più apprezzati alcune preziose argenterie: una caffetteria in argento del 1768 commissionata dalla famiglia Doria, pubblicata su diversi cataloghi ed esposta al museo Poldi Pezzoli di Milano, valore 80.000 €, una zuppiera romana epoca 1795 (valore 60.000 €), candelabri del 1830 (18.000 €) probabilmente utilizzati nelle dimore vaticane, opera di Vincenzo Contini, famoso argentiere romano fornitore ufficiale delle commissioni papali, le argenterie provenienti da Buckingham Palace e realizzate da Paul Storr, artigiano artista vissuto a Londra nel 1800 e tra i preferiti della casa reale inglese; e alcuni oggetti in argento (epoca 1790-1810) la cui proprietà è attribuita a Napoleone Bonaparte. Sabato 23 gennaio a Pordenone Antiquaria sono stati esposti alcuni pezzi del “Tesoro di Hoian” le leggendarie porcellane realizzate in Vietnam nel 1400 e rimaste in fondo al mare per quasi 5 secoli dopo che la nave che le trasportava affondò al largo della città di Hoian. I preziosi oggetti sono stati ritrovati e posti in salvo grazie ad una casuale segnalazione di alcuni pescatori che nel 1993 trovarono impigliate nelle loro reti queste ceramiche di incredibile bellezza. La scoperta di queste ceramiche assunse una tale rilevanza a livello mondiale, che l’UNESCO, in seguito al ritrovamento, dichiarò Hoian “Patrimonio dell’umanità”. Tra gli oggetti recuperati spiccano piatti, vasi, giare ed altri pezzi dai colori e dai decori stupendi. Del carico recuperato, il 10% fu donato ai musei del Vietnam, un’altra parte consistente fu acquistata dai principali musei del mondo, e il resto fu messo all’asta a S. Francisco in California a cura della Butterfields. La Galleria Thais di Vicenza ha partecipato a quest’evento assicurandosi alcuni tra i migliori esemplari che erano presenti in fiera e sono stati venduti già nella giornata di sabato, il prezzo non è stato comunicato. Si tratta di un evento importante in un mercato che anche a Pordenone Antiquaria conferma un trend a due velocità sul fronte dei prezzi: è in diminuzione la domanda delle opere ‘medie’, prezzo fino a 50.000 €, mentre sta salendo il valore delle opere ‘importanti’ oltre i 50.000 € che possono offrire una rivalutazione fino al 5% annuo, rimangono abbastanza buone le vendite dei beni di fascia medio bassa.
Il prossimo appuntamento alla Fiera di Pordenone sarà tutto dedicato alle imprese: dal 3 al 6 febbraio è in programma Samuexpo, il nuovo marchio che accomuna le storiche manifestazioni Samumetal, Samuplast e Subtech:400 espositori, produttori di macchine e tecnologie per la meccanica, la plastica e aziende della subfornitura occuperanno tutto il quartiere fieristico e anche un padiglione in tensostruttura che si è reso necessario per far fronte alla grande richiesta di spazi espositivi.