
Fiera della Sicurezza e dell’Ambiente, esperti a confronto
Fino a tre anni fa era solo Fiera della Sicurezza, ora alla parola sicurezza è stata affiancata la parola ambiente. E non poteva essere altrimenti, i due temi sono intrecciati a doppio giro e destinati a non potersi più separare.
Strumenti di sostenibilità nella green economy, sistemi integrati di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi, nuova classificazione dei rifiuti, sono alcuni degli argomenti trattati nel convegno nazionale Organizzato da Apos – Eliapos, Università degli studi di Bari, Centro Studi diritto del Lavori, Federazione Italiana Responsabili e addetti alla sicurezza, Ordine dei Chimici della provincia di Bari e Fiera del Levante. E’ stato proprio il presidente, Ugo Patroni Griffi, a dare il via ai lavori sottolineando il carattere interdisciplinare del tema sicurezza e auspicando una sempre maggiore sensibilità degli individui e delle collettività a questi problemi.
Di cultura della responsabilità, appunto, ha parlato Luciano Morselli docente di chimica dell’ambiente all’Università di Bologna il quale, oltre a toccare i concetti generali dell’aspetto ambientale, ha parlato dei principi su cui si basa la sostenibilità, delle possibilità reali di una economia “green” e degli strumenti per adottarla. Innanzitutto sarebbe auspicabile un cambiamento di visione, secondo Morselli.
Basta con l’idea che economia ed ecologia siano antitetiche. La nuova visione deve considerare il rifiuto parte del prodotto. Il rifiuto è vivo e come tale ha un suo ciclo di vita. Applicare l’ecologia all’industria, è questo il modello da seguire.
Sul ciclo di vita dei rifiuti industriali e non, si è soffermato con la sua relazione Manlio Pacitti, ingegnere chimico esperto in smaltimento dei rifiuti. Dei 30 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno prodotti in Italia, 10 milioni vanno in discarica. “In Italia – ha detto Pacitti – la raccolta differenziata è in crescita (42%), ma siamo ancora lontani rispetto all’obiettivo del 65%”.
Ad influenzare il dato, forse, anche l’idea, comune a molti, secondo cui il destino dei rifiuti differenziati resta la discarica. Non è così. Dopo la raccolta, i rifiuti vanno nei centri di trattamento meccanico e biologico dove vengono separati: da una parte i prodotti destinati al recupero energetico, dall’altra una percentuale di residuale destinato alla discarica.
Sui metodi appropriati per la progettazione delle discariche, poi, si è soffermato Stefano Veggi, della Desmos Ingegneria e Ambiente mentre della nuova classificazione dei rifiuti ha parlato Tommaso Munari.
La sessione pomeridiana è stata presieduta dal professor Gaetano Veneto, presidente del Centro Studi di Diritto dei Lavori che ha aperto il dibattito sulle tematiche giuridiche legate alla sicurezza e all’ambiente (nuovo decreto ecoreati legge 68/2015) senza trascurare il problema dell’impatto ambientale sugli alimenti e dunque sulla salute della collettività.