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DOMANI A LONGARONE IL GRAN FINALE DELLA 36^ AGRIMONT

Si chiude domani, domenica 29 marzo, nel Quartiere di Longarone Fiere la 36^ edizione di Agrimont, la fiera dell’agricoltura di montagna, al termine di una serie di giornate che hanno confermato il grande apprezzamento del pubblico verso un’esposizione mai come quest’anno ricca di proposte e novità.
In fiera sono presenti complessivamente oltre 240 marchi (135 espositori diretti da 13 regioni italiane) dall’Italia e dall’estero con le principali aziende di prodotti, macchine e attrezzature per l’agricoltura e tutto ciò che riguarda il mondo rurale montano, compreso il mondo dell’orticoltura e della cura e della manutenzione del territorio. Agrimont ospita anche un’intera area riservata al settore dell’allevamento che, grazie alla consolidata collaborazione con l’A.R.A.V. – Associazione Regionale Allevatori del Veneto, si presenta con un’esposizione di razze particolari di bovini, equini, ovo-caprini e con altre razze di animali meno diffusi ma allevati comunque nel territorio. “Agrimont è una fiera dedicata al comparto dell’agricoltura di montagna – spiega Giorgio Balzan, presidente di Longarone Fiere – ma i nostri visitatori vi trovano in esposizione anche moltissime belle idee e proposte per il loro tempo libero nella natura. Soprattutto agli amanti dell’orto e della campagna Agrimont offre davvero tanti spunti e tante proposte, e la visita in fiera diventa allora molto gradevole e ricca di interessi”.
Davanti a un pubblico di oltre duecento persone, ieri ad Agrimont l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, accompagnato dal suo staff di tecnici, ha illustrato di persona le linee guida e le opportunità che il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 offre per il settore. L’incontro è stato introdotto da Tiziana Penco, nella duplice veste di consigliere d’amministrazione di Longarone Fiere e Presidente del Consorzio di Tutela del Fagiolo di Lamon, che ha evidenziato come “le esigenze particolari della nostra montagna siano state più volte affrontate e discusse in sede di vari incontri con la struttura regionale che sta elaborando il nuovo PSR. Oggi, alla luce delle numerose novità positive per il nostro territorio che sono state comprese nel Piano presentato a Bruxelles, ci sentiamo di ringraziare la Regione e in particolare i dirigenti e funzionari dei vari dipartimenti per l’impegno e la costante premura che hanno offerto per dare risposta alle nostre esigenze ed aspettative di agricoltori bellunesi”.
Domani l’attenzione sarà tutta per l’apicoltura in montagna: in calendario infatti, alle ore 9, è il tradizionale appuntamento con Apidolomiti, un appuntamento che assume particolare rilevanza in un periodo in cui molto si sta discutendo circa le azioni di sviluppo e di promozione da attuare a sostegno del “Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP”. La maggior parte degli apicoltori della provincia opera nella Valbelluna e nel Feltrino, ma molto pregiate sono anche le produzioni dell’Alpago, dell’Agordino, del Cadore, dello Zoldano, del Comelico e dell’Ampezzano. Il miele bellunese presenta ne suo complesso caratteristiche che molto dipendono dalla flora tipica degli ambienti montani e le sue peculiarità, come l’elevata qualità organolettica, il sapore, le diverse proprietà terapeutiche e soprattutto la sua genuinità lo rendono un prodotto molto gradito e richiesto dal consumatore, con grandi potenzialità.

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