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REGIONE PUGLIA E UNICREDIT INSIEME PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Aiutare le piccole e medie imprese pugliesi che operano nel campo dello sviluppo, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, ad allentare la stretta del credito con cui il sistema bancario ha generalmente reagito alla crisi economica. E’ l’obiettivo del “Tranched cover” (copertura del rischio), un innovativo strumento finanziario con il quale la Regione Puglia interviene con un budget di 20 milioni di euro, per offrire alle piccole e medie imprese le garanzie necessarie a ottenere finanziamenti dagli istituti bancari.
A presentare i dettagli dell’iniziativa, questa mattina in Fiera, sono stati il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, accanto a Massimo D’Olimpio, direttore commerciale di UniCredit Puglia Nord e Vincenzo De Angelis, direttore commerciale UniCredit Puglia Sud. Il primo stock di “Tranched cover”, è stato aggiudicato a Unicredit nell’ambito di una procedura a evidenza pubblica. Per questo, è stata sottoscritta una convenzione di garanzia e portafoglio tra la Regione Puglia, per il tramite della sua società in house Puglia Sviluppo, e Unicredit. Con la convenzione saranno messi inizialmente a disposizione, quale garanzia per il sistema d’impresa, 3,2 milioni di euro con cui sarà possibile attivare sul territorio nuova finanza per 40 milioni di euro. Con il budget complessivo del “Tranched cover”, cioè 20 milioni di euro, potrà invece essere attivata nuova finanza per 250 milioni, producendo effetti sull’occupazione e sugli investimenti.
“Noi – ha detto Vendola – abbiamo la necessità di intervenire su uno dei punti più rilevanti della sofferenza economica che vive oggi l’Italia e soprattutto il Sud: la difficoltà di accesso al credito. Per le banche è fondamentale frammentare il rischio, soprattutto quando gli interlocutori, gli attori economici vivono in una situazione di grande disagio”. “Noi Regione Puglia – ha evidenziato Vendola – in questo caso con Unicredit, attraverso una nostra società in house che è Puglia Sviluppo, costruiamo un accordo che è mirato, attraverso un sistema di garanzie, a sostenere la frammentazione del rischio”. Secondo Vendola “attraverso questi fondi si apre in maniera molto più larga la disponibilità delle banche a erogare ad una vasta platea di imprese che sono impegnate nei settori dell’innovazione, affinché il credito possa consentire lo sviluppo della nostra economia”.
“Con questo strumento – ha spiegato Loredana Capone – interveniamo per consentire agli istituti di credito di aprire i loro cassetti e finanziare le piccole e medie imprese. In Puglia, infatti, stiamo lottando da tempo per combattere lo stereotipo secondo il quale fa notizia la polemica contro lo banche. Noi ci siamo posti il problema di come aiutare le imprese ad accedere al credito. Allora abbiamo messo in campo una serie di interventi che valgono in tutto 200 milioni di euro e sostengono il finanziamento al Fondo di garanzia e al Fondo di controgaranzia per i Confidi, ma anche al microcredito per le piccolissime imprese completamente prive di garanzie. Infine, abbiamo pensato al “Tranched cover”, uno strumento sperimentale che finora hanno messo in campo solo la Puglia e il Veneto”. “Questo strumento – ha concluso l’assessore – agevola espressamente l’innovazione delle imprese aiutandole a diventare più competitive e a conquistare più appeal sui mercati esteri, favorendo quindi l’internazionalizzazione anche per le aziende piccole e piccolissime”.  “L’iniziativa – ha dichiarato Felice Delle Femine, regional manager di UniCredit per il Sud Italia – rappresenta un esempio concreto del nostro impegno e della Regione Puglia a sostegno delle pmi. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’accordo rappresenta un forte segnale di fiducia agli imprenditori per rilanciare gli investimenti e favorire così la crescita. Con la Tranched cover in Puglia sosteniamo un’innovazione finanziaria che sarà un’opportunità che le imprese pugliesi sapranno cogliere, valorizzando ulteriormente lo sviluppo del territorio”.

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