
Prosegue il trend positivo per le esportazioni di marmi italiani
L’export italiano di materiali lapidei ha proseguito la sua fase positiva anche nel primo semestre del 2013. Lo rilevano le statistiche elaborate dall’ufficio studi dell’Internazionale Marmi e Macchine di IMM Carrara che ha operato sulle rilevazioni Istat confrontandole con la serie storica che ha realizzato nel corso degli anni. Nel primo semestre 2013 l’Italia ha esportato 2.111.520 tonnellate di materiali lapidei per un valore complessivo di 923.493.510 euro, in crescita tendenziale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sia in quantità (+2%) che in valore (+7,2%). In momenti non certo positivi per l’economia nazionale il comparto marca con forza la sua propensione all’export basata sulla vitalità delle aziende e sulla loro capacità di mettere sui mercati lavorati di qualità e ad alto valore aggiunto.
A trainare il comparto sono soprattutto le esportazioni di marmo sia grezzo che lavorato. L’Italia ha, infatti, esportato, nel primo semestre, 699 mila tonnellate di marmo in blocchi e lastre per un valore di 158,7 milioni di euro con un aumento del +6,45% in quantità e del +10,64% in valore. Molto buono anche il trend dei lavorati con un export di oltre 451mila tonnellate di marmo lavorato per un valore di quasi 423,4 milioni di euro e con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2012 sia in quantità (+4,5%) che in valore (+10,4%). (Vedi tavola numero 1).
“È evidente che le aziende italiane hanno saputo intercettare prima di altri la ripresa di alcuni mercati come quello Nord Americano dove, oltre ai rapporti storici e consolidati pesano le capacità delle aziende nel fornire lavorati di alta e altissima qualità – rileva il presidente di IMM Carrara Fabio Felici – mentre il trend non riguarda uniformemente tutti i settori merceologici del comparto e tutti i mercati di sbocco perché le economie nazionali viaggiano a velocità diverse e, in alcune aree, non ci sono ancora segnali di ripresa dell’economia ed è opportuno ricordare che il mercato nazionale è, da tempo, in sofferenza a causa della stasi dell’edilizia che rappresenta il mercato di sbocco dei lapidei”.
Le esportazioni di granito in blocchi e lastre, da alcuni anni in fase di contrazione, sono state pari a 74mila tonnellate (-5%) nei primi sei mesi del 2013 per un valore di poco superiore a 20 milioni di euro, mentre si registra un export di 282mila tonnellate per i graniti lavorati con un aumento di quasi il +4% nei valori che sono stati di 269,4 milioni di euro. Per una sommaria valutazione della contrazione del comparto nazionale del granito è utile proporre un confronto dell’export graniti con quello dell’intero anno 2006 quando il settore esportò 189.000 tonnellate di graniti in blocchi e lastre per un valore di 49 milioni di euro e 943.754 tonnellate di graniti lavorati per un valore di ben 811 milioni come riportato da Stone Sector 2007 edito da Internazionale Marmi e Macchine.
L’incremento del valore dell’export italiano è dovuto in particolare al mercato nord americano che nel periodo, ha assorbito 127.321 tonnellate di materiali di pregio per un valore complessivo di 194,7 milioni di euro facendo registrare una crescita tendenziale del +21,4% in quantità, del +27,46% in valore con un aumento, rispetto allo stesso periodo 2012, del +5% del già alto valore medio unitario dell’export, che oggi è pari a 1.529 euro per tonnellata.
Verso l’area estremo-orientale si sono dirette 493,3 mila tonnellate di marmo e granito per 153milioni di euro con un +6,5% in quantità e un +6,6% in valore e nessuna variazione del valore medio unitario dei materiali che è 310 euro per tonnellata.
I maggiori mercati per i prodotti italiani nell’area restano Cina e India, ma solo la prima ha aumentato l’import dall’Italia (quasi unicamente di marmo in blocchi e lastre) con 211mila tonnellate di marmo in blocchi e lastre per un valore complessivo di 49,3 milioni di euro; la crescita tendenziale è del +29,3% per le quantità e del +29,4% in valore con i blocchi che segnano un valore medio unitario pari a 233,5 euro per tonnellata (vedi tavola seguente export Italia-Cina).
Da segnalare il trend delle importazioni dell’Indonesia dall’Italia, che, seppure su quantità e valori contenuti, come più volte sottolineato dall’Ufficio Studi di IMM, sono in forte crescita (+9% circa sia in quantità che in valore). Nel primo semestre 2013 l’Italia ha inviato verso l’Indonesia 13mila tonnellate di materiali di pregio per 11,2 milioni di euro ma con un valore medio unitario di tutto rispetto: 842 euro per tonnellata. La Cina resta il primo fornitore dell’Indonesia con una quota pari al 47%, ma l’Italia sta guadagnando posizioni.
Interessante anche il trend in atto per il mercato europeo non integrato nell’UE (che comprende, fra gli altri, paesi come Svizzera, Ucraina e Russia) verso il quale sono state esportate 137mila tonnellate di materiali di pregio per un valore complessivo di quasi 117 milioni di euro con una crescita tendenziale dei valori vicina al +12%.
In crescita sia in quantità (+13%) che in valore (+19,7%), l’export italiano di materiali di pregio verso il nord-africa per un totale di oltre 245mila tonnellate per 47,6 milioni di euro
Calano le quantità ma cresce il valore dell’export italiano verso l’area medio-orientale sempre interessata da instabilità diretta o di riflesso, con 234,5mila tonnellate di materiali di pregio (-1,5%) per un valore di oltre 122 milioni di euro (+6%).
Continua anche il calo dell’export italiano verso i paesi dell’Unione Europea, Germania in primis, verso la quale l’Italia ha esportato, nel periodo rilevato, 105,7mila tonnellate di materiali di pregio per un totale di 71,3 milioni di euro con un calo tendenziale del -15,3% nelle quantità e del -13,2% nei valori.
Le importazioni italiane di materiali lapidei
Le importazioni italiane di pietra naturale nei primi sei mesi del 2013 sono state complessivamente pari a 696.055 tonnellate con un calo del -9% per un valore totale di oltre 186 milioni di euro (-4,5%) sottolineando ulteriormente un trend che vede il settore italiano basare la propria competitività sulla disponibilità e sulla trasformazione dei materiali nazionali che rappresentano il vero core business dell’export. In questo scenario va comunque segnalata la crescita di valore delle importazioni di blocchi e lastre di marmo, in totale 150.000 tonnellate per un valore di oltre 38 milioni di euro (+4,2% in valore ma -5,5% in quantità) importate prevalentemente da Tunisia e Egitto (rispettivamente 33 mila e 20 mila tonnellate) e dei lavorati (+8%).