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Marmo Materia Pura

Per i visitatori di Carrara Marble Weeks affascinati dalle opere di marmo realizzate dalle più importanti aziende carraresi l’impatto con l’installazione curata dalla Franchi Umberto Marmi è emozionante e caratterizza con grande forza un luogo simbolo come Piazza Mazzini.

Già il nome “Materia Pura” sembra dettare le linee progettuali di Michele Cazzani e Paolo Rivolta (studio Archizero) che hanno firmato l’opera già proposta alla prestigiosa rassegna curata dalla rivista Interni nel cortile d’onore della Statale di Milano per la rassegna Interni Hybrid Architecture & Design nell’ambito del Fuorisalone.

Il dettaglio tecnico è importante per comprendere la scelta estetica e l’impatto visivo di Materia Pura: tre blocchi di Nero Zebrino delle Apuane (3,10 metri di lunghezza, 1,10 di larghezza e 80 centimetri di altezza) con le superfici esterne a filo cava, dunque del tutto grezzi, offrono esternamente un piacevole e inaspettato effetto ardesia.

L’intervento decisivo del designer sta nelle nuove funzioni del blocco e dunque del marmo perché ciascun monolite ha, in sequenza, un ruolo diverso: il primo è un prezioso piano di appoggio, il secondo è stato scavato per ospitare un modernissimo barbecue a gas mentre il terzo è stato scavato per assolvere la funzione di lavello servito da un avveniristico e funzionale getto a doccia con base di marmo e stelo di acciaio realizzato da Gessi una delle aziende che si collocano all’avanguardia nella ricerca e lavorazione dei metalli accoppiati ai materiali più diversi come appunto il marmo.

“Abbiamo proseguito nel percorso di valorizzazione del materiale che caratterizza la Umberto Franchi ormai da molti anni, dando una nostra interpretazione estetica e funzionale all’’so del materiale – dice l’architetto Cazzani – continuando a proporre pezzi di design che, in questo caso, anche se con forme e dimensioni straordinarie, sono indirizzati all’utilizzo nel privato e non nello spazio cittadino. Ma la disponibilità di spazio e le dimensioni e le caratteristiche dei blocchi ci consentivano di definire un messaggio oggettivamente monumentale perché è evidente che la materia, in questo caso, genera e sovrasta l’intero progetto cogliendo l’obiettivo che è anche quello dell’azienda”.

I dettagli, come sempre, sono fondamentali e contribuiscono ad impreziosire l’effetto finale.

Il lavello è stato progettato da Archizero su disegno della designer Judith Tittel e scolpito a mano da Erick Malau, mentre una pedana di tavole grezze di abete, realizzata da Vatteroni Lidia s.r.l.  su disegno dello studio Archizero, segue l’andamento della piazza e contorna le linee dei blocchi anche nelle irregolarità consentendo un dialogo diretto con le preziose sedute di marmo bianco che sono arredamento permanente della piazza a sua volta pavimentata in antichi conci di marmo inseriti nel macigno.

Le scelte progettuali evidenziano una costante ricerca dell’autenticità dei materiali infatti vengono rispettate e assecondate tutte le fratture e gli andamenti della pietra, mentre il ferro viene lasciato grezzo esaltandone le saldature a vista.

Il tutto è illuminato scenograficamente con fari collocati sui pali in ferro in un mix nel quale la ricerca estetica nasce dal rispetto del marmo e l’uso della tecnologia più avanzata risponde alle necessità funzionali inserite in una semplice cornice di legno.

“Volevamo riaffermare l’universalità della bellezza del marmo, materiale che anche in questo caso – dice Alberto Franchi – con l’uso del nostro Zebrino Nero, che si distacca dalla tradizione, riesce a trasmettere il senso della funzione e l’emozione estetica offrendo al designer percorsi sperimentali del tutto nuovi anche collegati alla grande tradizione”.

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