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ARRIVA LA 14ESIMA EDIZIONE DI IMMAGINA, ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA IN FIERA

Una edizione piena di novità, che ambisce a portare l’arte non solo al pubblico di addetti ai lavori e collezionisti, ma anche ai semplici curiosi, che non vogliono o non possono acquistare opere d’arte ma che hanno voglia di godersi qualche ora in una mostra interessante e di alto livello. È questo l’obiettivo di Immagina, arte moderna e contemporanea in fiera, che arriva al quartiere fieristico reggiano dal 7 al 10 dicembre prossimi per la sua 14esima edizione.
Una edizione carica di novità. Innanzitutto nell’organizzazione, curata quest’anno da Romagna Fiere. Ma anche negli obiettivi: mostre collaterali di ampio respiro, che vanno dal pop agli… scarabocchi, passando per il grande ritorno a Reggio Emilia di Omar Galliani, senza dimenticare l’area dedicata a Fotografia Europea.
L’esposizione “Le stanze del disegno” di Omar Galliani, promossa dalla galleria Bonioni Arte, presenta una serie di opere monumentali di grande formato e di forte impatto, che intendono creare all’interno della Fiera un allestimento di tipo museale, in modo da rappresentare uno sguardo complessivo. Le opere scelte rappresentano alcuni cicli fondamentali del percorso del Maestro e attraversano tre suoi celebri periodi. Alcuni esempi risalgono, infatti, ai primi anni ’90 altri agli anni 2000. In mostra una serie mai esposta intitolata “Anelli”, quattro disegni a grafite su carta di grande formato datati al 1993, eseguiti prima ancora della realizzazione delle sue grandi tavole, alcune opere della serie “Nuove anatomie” del 2002 e di “Nuovi fiori, nuovi santi”, la serie ancora adesso in fase di elaborazione.
La mostra Pop makers, pop lovers nasce da un incontro, quello tra Ludmilla Radchenko ed Elio Fiorucci. Un guru della moda quale Fiorucci, amico di Warhol e che non a caso vide transitare nel negozio di Galleria Passarella a Milano L.A.2 ed Haring , che ha fatto proprio il concetto di serialità, di accessibilità del prodotto, l’importanza di un suo valore estetico che lo renda oggetto del desiderio a prescindere da un non più necessario costo elevato, dialoga con una giovane promessa dell’arte contemporanea. Il linguaggio comune l’ironia, il terreno di gioco la vita, attraversata con leggerezza e genialità. Grande comunicatore e innovatore, Fiorucci lega il suo nome ad alcune “trovate” di moda ancora oggi nel nostro costume: il colore, quello allegro, vitale, il bubble pink, il fluo, nei suoi oggetti la luce dei neon della grande Mela, zeppe, cappelli da cowboy, monokini e ancora quei jeans sdruciti  push up ante litteram, trasversale vessillo di ogni generazione e latitudine. Così Ludmilla Radchenko approdata in Italia per la moda, arriva al mondo della comunicazione per seguire il suo primo amore, la pittura, osservando con essa lo showbiz di cui ha fatto parte e tratteggiandolo con disinvolta ironia, la stessa che Fiorucci regala alle sue creazioni, utilizzando tutti gli stilemi del consumismo e la forza iconica di prodotti e personaggi…
Due outsider dunque, in continuo equilibrio tra arte e moda, due pop lover ma soprattutto due pop maker: due generazioni, due mondi ma la stessa inesauribile energia, la stessa voglia di comunicare e il dono di saperlo fare!
In attesa della nuova edizione, dopo la mostra a Torino dal titolo Di fronte e di schiena. Dalla Collezione di Fotografia Europea e a Parigi per la diciassettesima edizione del Mois de la Photo con Urban Changing del fotografo tedesco Peter Bialobrzeski, Fotografia Europea, la rassegna internazionale annuale dedicata alla fotografia promossa dal Comune di Reggio Emilia, presenta a Reggio Emilia ad Immagina, Arte moderna e contemporanea in fiera gli scatti dei finalisti del Circuito Off, la sezione libera e indipendente che affianca da diversi anni la parte istituzionale. 
Il 7,8,9,10 dicembre 2012 a Reggio Emilia Fiere per la quattordicesima edizione di  Immagina verrà proposto il lavoro fotografico del vincitore del circuito OFF, il reggiano Lorenzo Fontanesi assieme agli scatti dei 14 finalisti, provenienti da ogni parte d’Italia: Luigi Barbato, Massimiliano Boschini, Monica Carrozzi, Sara Casna, Maurizio Cintioli, Collettivo QD, Déjà-vu, Antenore Diotallevi, Fabio Gasparri, Arianna Lodeserto, Annachiara Lodi, Marta Primavera, Progetto Refoto, Daniela Silvestri e Massimiliano Tempesta.
Il Circuito Off di Fotografia Europea dalla prima edizione si è ampliato significativamente con oltre 250 mostre che coinvolgono tutto il tessuto urbano grazie alla partecipazione di associazioni, privati, circoli che organizzano, autonomamente, mostre ed eventi a Reggio Emilia e nella provincia. Dal 2012 l’Off è anche in rete grazie alla possibilità di caricare un portfolio online nel sito di Fotografia Europea.
Visto il successo di pubblico riscontrato a “Contemporanea” – analoga fiera svoltasi in novembre a Forlì –  Romagna Fiere ha pensato di portare anche a Reggio Emilia “In Viaggio”, spazio dedicato alle opere in bronzo e ceramica di Paolo Staccioli, nel quale lo scultore rappresenterà il suo mondo fantastico in bilico tra finzione e realtà con un’installazione di sculture monumentali in ceramica e bronzo + corten.
Novità di questa edizione sarà il progetto “Warm up” a cura di Mauro De Francesco. La scelta stessa del nome indica l’intenzione di promuovere l’arte emergente proponendo una sorta di riscaldamento per le giovani gallerie, come  esperienza per le sfide future. Per l’esordio, “Warm up” presenta alcune interessanti gallerie (sorte dopo il 2008, con prevalenza di artisti under 40) tra cui una dalla Siria e una dall’Inghilterra.
La mostra itinerante “Il Disebocchio” esposta a ottobre al Museo di Santa Giulia a Brescia è ora ad Immagina, per poi spostarsi poi al Museo Archeologico di Spoleto. Ce ne parla Alberto D’Atanasio, storico dell’arte e docente di storia dell’arte e semiologia dei linguaggi non verbali e che dell’evento è curatore. La città in questo progetto non è pensata né concepita come grande centro abitato, spesso contrapposto a campagna, contado, ma piuttosto come luogo in cui l’uomo si riconosce, dove si perde per ritrovarsi o per disperdersi senza trovarsi mai più. In questo progetto la città non ha mura, ha invece antri luoghi non luoghi che sono costruiti dai ricordi e dalle vite vissute. La città in questa iniziativa non ha strade, né vie. Sono i sogni e le speranze mai sopite a tracciare vicoli, vie e strade. La città dell’Anima è un luogo che non c’è, ma che si può trovare tra i ricordi, tra i sentimenti, tra le speranze e le rabbie, tra i desideri e le grida mai urlate o quelle strillate senza che nessuno le sentisse. È per questo che il viaggio di riscoperta della Città dell’ Anima comincia dallo scaRaboccHio cioè dai disegni che producono i bambini e che gli adulti cercano di riprodurre quando al telefono disegnano sul giornale o sulla rubrica telefonica. Così lo scarabocchio si arricchisce diviene linea di confine tra qualcosa di illeggibile e qualcosa che l’occhio riconosce. Per cui lo scarabocchio verrà concepito come entità definita e finita con la stessa dignità del disegno.

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