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CARRARAFIERE: LA PESCA PROFESSIONALE, È LA VERA RISORSA

Tante idee, tutte molto chiare e un progetto di rafforzamento del settore che dovrebbe dare nuove opportunità alla pesca professionale in Toscana. Il convegno su  Lo stato dell’arte della pesca in toscana, La risorsa, i mestieri, il governo del settore, organizzato nell’ambito di Mondo Pesca a Carrarafiere da Ce.S.I.T.  ha risposto alle aspettative dei professionisti del comparto ed ha contribuito a chiarire la situazione in Toscana.
“Una realtà frastagliata, molto articolata, con una flottiglia qualitativa ma numericamente limitata rispetto al dato nazionale – ha sottolineato Niclo Vitelli, responsabile regionale di lega Pesca e amministratore di Ce.S.I.T. – un comparto che deve affrontare e risolvere il problema della filiera affinchè il produttore possa avere un ruolo diverso, più centrale. Un obiettivo che si può raggiungere attraverso l’aggregazione di più operatori e rafforzando le singole imprese – ha detto Vitelli – con la prospettiva di aumentare il valore di vendita del prodotto ittico toscano che, al momento, con 4,2 euro al chilo, è oggettivamente molto basso.”
I dati, nel complesso, sono confortanti ma ci sono forti margini di miglioramento perché sulle coste toscane operano 604 unità (di queste 116 imbarcano complessivamente 326 professionisti) con un totale di 1.234 addetti che pescano 10.629 tonnellate di pesce per un valore di 45 milioni di euro con la vendita all’ingrosso che non garantisce margini sufficienti agli operatori che non beneficiano del prezzo finale, molto più alto dei 4,2 euro mediamente pagati sulle banchine.
È perciò necessario definire una politica regionale che contrasti il progressivo abbandono della professione ( rispetto al 2004 la flotta toscana di professionisti è diminuita del 40%) garantendo margini di guadagno commisurati agli investimenti, ai costi di esercizio e remunerando una professione oggettivamente dura ed impegnativa.
Oggi, secondo i rilievi e le ricerche realizzate dalla Comunità Europea, la risorsa ittica toscana ha raggiunto un buon equilibrio fra il pescato e le disponibilità anche sia causa della diminuzione delle giornate di pesca sia per la contrazione del numero dei professionisti ma c’è dar fare molto per evitare incursioni di natanti che provengono da fuori regione e che adottano sistemi impattanti  pescando con sistemi non controllabili e facendo concorrenza al momento della vendita sulle piazze toscane.
La relazione di Roberto Manai di Ce.S.I.T. sulle  Linee di intervento per una corretta gestione del settore pesca nel comparto regionale  ha dato l’avvio ad un ampio dibattito fra i professionisti presenti soprattutto quando sono stati affrontati i problemi relativi al “sistema di governo del settore, che deve riappropriarsi di un ruolo attivo e propositivo attraverso associazioni e consorzi – ha detto fra l’altro Manai – facendo valere il valore del comparto e l’esperienza maturata sul campo dando vita ad una struttura partecipata e rappresentativa, punto di riferimento per legislatori, amministratori ed Enti che hanno competenze sull pesca”.
Le iniziative curate dal Ce.S.I.T si concluderanno domenica 27 con “Insieme per un governo sostenibile delle risorse del mare – Opportunità di fare sistema all’interno delle regole che governano l’economia ittica” curato da Niclo Vitelli,. Sono previsti contributi da parte dei Gruppi di Azione Costiera e altre realtà della pesca professionale,  per definire linee di azione comune e proposte di sviluppo finanziabili con fondi europei. (dalle 15 nella Sala Canova, centro servizi ).

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