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Rassegna stampa

Il Sole 24 ore

23/02/2012

Eventi. Il 1° marzo la conferenza internazionale per l'Africa sviluppata con Fao e e agenzie Onu

Cibo sicuro nelle zone calde

di Enrico Bronzo

In fiera le tecnologie di confezionamento e di processo alimentare - GLI OBIETTIVI - È lotta alla contaminazione dei cibi da parte di agenti biologici, chimici e particolati nocivi e allo smog prodotto dalle industrie alimentari - L'IMPEGNO - Ipack-Ima Spa è impegnata dal 2009 con la conferenza intitolata «Più tecnologia, sicurezza e qualità, meno fame nel mondo».

Da Ipack-Ima 2012 il contributo della tecnologia alla soluzione del problema della fame nel mondo. Giovedì 1 marzo la fiera ospiterà la conferenza internazionale per l'Africa sviluppata con la Fao e con le agenzie delle Nazioni Unite.
Un tema di grande richiamo ed attualità, relatori di primo piano, testimonial internazionali di assoluta autorevolezza. Sono gli ingredienti che caratterizzano l'appuntamento clou della convegnistica in Ipack-Ima 2012, la conferenza internazionale «Enhancing Food Safety and Food Security in Africa - Processing and Packaging Technologies from Farm Gate to the Consumers Table», sviluppato da Ipack-Ima Spa con la Fao e realizzato con il coinvolgimento di esperti dalle agenzie del polo agroalimentare delle Nazioni Unite, Unido, Wfp e Ifad coordinati da Claudio Peri.
Fra le tecnologie che saranno esposte in Fiera Milano vi sono quelle di confezionamento e di processo alimentare che rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo dei Paesi meno avvantaggiati nel mondo, a cominciare dalle necessità primarie di garantire cibo alle popolazioni e di consentirne la corretta conservazione.
La conferenza in Ipack-Ima giovedì 1° marzo sarà aperta da rappresentanze istituzionali ai massimi livelli, con la partecipazione di Richard Sezibera, segretario generale della East African community, e del direttore generale di Unido, Kandeh K. Yumkella, a cui è affidato il «The Food Safety and Food Security Policy of Unido in Africa».
«Il tema della conferenza internazionale è in grande sintonia con l'impegno che stiamo portando avanti come East African community per accelerare lo sviluppo agricolo e migliorare la catena del valore agroindustriale», afferma il segretario Sezibera, in un messaggio rivolto agli organizzatori.
Le relazioni introduttive e il coordinamento delle varie sessioni del convegno sono affidate ad accademici di primo piano del continente africano. Il responsabile del dipartimento di Scienza e Tecnologia dell'alimentazione dell'Università del Sud Africa, Afam Jideani, coordinerà la prima parte, che introdurrà con la relazione su "Processing and Packaging Innovation in Cereal Foods"; Bendantunguka P.M. Tiisekwa, direttore della facoltà di Agricoltura della Sokoine University of Agriculture, Tanzania, coordinerà la seconda sessione, intervenendo su "Processing and Packaging Innovation in Fruit & Vegetable".
Dopo le due sessioni sul tema delle tecnologie, ne è prevista una terza, sviluppata con Ifad, focalizzata su "Financing and Funding", a cui faranno seguito le conclusioni dell'a.d. di Ipack-Ima Spa, Guido Corbella. Al convegno è prevista la partecipazione di oltre 50 delegati, provenienti da Congo, Etiopia, Gambia, Kenia, Lesotho, Malawi, Mozambico, Nigeria, Ruanda, Senegal, Sudafrica, Tanzania, Uganda e Zimbabwe.
In termini di sostenibilità ambientale, la necessità di ridurre la contaminazione degli alimenti da parte di agenti biologici, chimici e particolati nocivi dovrebbe affiancarsi alla volontà di proteggere l'ambiente dall'inquinamento prodotto dagli impianti destinati alle lavorazioni alimentari.
Ipack-Ima Spa è impegnata in un progetto nato nel 2009 con la prima conferenza internazionale intitolata «Più tecnologia, sicurezza e qualità, meno fame nel mondo».
La conferenza internazionale di quest'anno "Enhancing food safety and food security in Africa-Processing and packaging technologies from farm gate to the consumers table" farà il punto sul progresso e l'innovazione tecnologica nell'ambito della lavorazione e del confezionamento di cereali e prodotti ortofrutticoli. La perdita di derrate ortofrutticole è stimata al 50% nell'Africa sub-sahariana e al 55% circa nell'Africa del Nord e nel Medio Oriente. Quanto ai cereali, le perdite si aggirano intorno al 20% nell'Africa sub-sahariana e al 30% nell'Africa del Nord e nel Medio Oriente (fonte: Fao 2011). L'intervento e il progresso in quest'area, estremamente complessa ed eterogenea, richiede l'uso di tecnologie per il trasferimento di quantità sia gradi che piccole di cibo dai centri di stoccaggio alle famiglie.
D'altro canto, alcune paesi e zone dell'Africa presentano ottime prospettive di sviluppo tecnologico che potrebbero giocare un ruolo fondamentale, non solo come sistemi di incremento del valore aggiunto dei prodotti locali ma anche come modello di sviluppo per altre zone.
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PAGINA A CURA DI Enrico Bronzo



Lo spreco

Sotto il Sahara

-50%

Prodotti ortofrutticoli

Nell'Africa sub-sahariana metà della produzione di frutta e verdura si deteriora a causa di carenze a partire dall'imballaggio primario fino al trasporto e alla conservazione

Nord Africa e MO



- 55%

Frutta e verdura

La conferenza internazionale di quest'anno a Ipack-Ima farà il punto sul progresso e l'innovazione tecnologica nell'ambito della lavorazione e del confezionamento di cereali e prodotti ortofrutticoli

Cereali deteriorati



-20%

Nell'Africa Sub sahariana

Le perdite si aggirano intorno al 20% (fonte: Fao 2011) in un'area estremamente complessa ed eterogenea che richiederebbe l'uso di tecnologie per il trasferimento di quantità sia grandi che piccole di cibo dai centri di stoccaggio alle famiglie

Graminacee ko

-30%

In Africa del Nord e Medio Oriente

Ipack-Ima Spa è impegnata in un progetto nato nel 2009 con la prima conferenza internazionale intitolata «Più tecnologia, sicurezza e qualità, meno fame nel mondo»

Enrico Bronzo

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