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Rassegna stampa

Il Sole 24 ore

16/02/2012

scenari scenari

Le costruzioni per superare la crisi attuale puntano sulle riqualificazioni

di Paola Dezza

La speranza in una ripresa del settore italiano delle costruzioni non è stata ancora archiviata. Anche se le aziende stanno dimostrando scarso dinamismo nel rinnovare strategia e obiettivi. È quanto emerge da una ricerca effettuata da Ros, società partecipata da Fiera Roma e Senaf, resa nota ieri in occasione della presentazione della fiera Expoedilizia – in programma alla Fiera Roma dal 22 al 25 marzo.
L'indagine, svolta su un campione di imprese di costruzioni italiane, per la maggior parte di piccole dimensioni, fotografa un contesto difficile: il 59,5% delle aziende interpellate ha registrato una contrazione del fatturato (per il 37,9% il calo supera il 10 per cento). E il mood non sembra destinato a cambiare nel prossimo semestre: il 59,8% del campione prevede infatti ulteriori diminuzioni.
Quali le prospettive dunque per il 2012? Quali le strategie da adottare, quantomeno per arginare la crisi? Per superare l'attuale congiuntura negativa sarebbe utile capire quali sono i driver per la crescita e per mettersi al passo con la domanda. In primis, su questo fronte, le imprese segnalano la strada della riqualificazione degli edifici, soprattutto con attenzione all'efficienza energetica, visto che la classe di appartenenza di uno stabile incide ormai sulle scelte di acquisto. Sul fronte incentivi, la percezione degli operatori è che le misure adottate per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica dei palazzi abbiano inciso sul fatturato per il 70,4% delle attività, ma con un peso contenuto.
Una strada, quella del green, scelta dal 15,6% degli intervistati come strumento per diversificare l'attività e diventare più competitivi sul mercato. E chi non opera nell'ecosostenibilità? Ha scelto di consorziarsi (7,6%) o di rivolgersi a mercati internazionali (3,3%). Ma la maggior parte delle società del comparto non cambia strategia (il 76,1% del campione).
L'inamobilità potrebbe ripercuotersi sul mercato del lavoro: quasi la metà del campione prevede infatti tagli al personale.
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Paola Dezza

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