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Rassegna stampa

Il Sole 24 ore

08/02/2012

Fiere Fiere

Tronconi: «Restiamo uniti e salveremo l'intera filiera»

di Giulia Crivelli

Il presidente Smi inaugura MilanoUnica con Altagamma Il tessile chiude il 2011 a +10%

Non era mai successo che Altagamma presentasse la sua indagine di inizio anno in occasione dell'apertura di MilanoUnica, la fiera del tessile di alta gamma allestita fino a domani in FieraMilanoCity. Ieri è accaduto proprio questo ed è stato un ulteriore segnale della volontà di fare squadra che caratterizza tutti gli attori della filiera del tessile-abbigliamento. I risultati presentati dal centro studi Smi e da Fondazione Altagamma sono entrambi positivi e si rafforzano a vicenda: a MilanoUnica sono infatti presenti gli attori a monte della filiera, in Altagamma quelli a valle. E come ha detto Michele Tronconi, presidente Smi (Sistema moda Italia), «solo collaborando salviamo l'intera filiera, vero patrimonio per l'industria e l'economia italiana». MilanoUnica è una piattaforma d'affari per 440 aziende, ma anche una vetrina dove scoprire le tendenze che animeranno l'abbigliamento per la primavera-estate 2013, partendo da tessuti in seta, lino, lana e altri filati pregiati e cotone.
Quando si parla di moda vengono subito in mente vestiti, passerelle e accessori, ma alla base di tutto c'è il tessuto, un comparto che pesa per il 16% dell'intera filiera ma che concorre per il 40% all'attivo della bilancia commerciale, grazie al valore delle sue esportazioni, cresciute del 7,3% nel 2011 a 4,5 miliardi di euro, secondo le stime Smi, che valuta inoltre il fatturato 2011 in aumento del 10,2%, per un valore complessivo di 8,439 miliardi. «C'è tanta voglia di qualità, di creatività, di colore – ha spiegato il presidente del salone, Silvio Albini, che insieme alla sua famiglia guida una delle più grandi aziende italiane di tessuti in cotone –. Quanto ai materiali, ci sarà un ritorno del lino, ma molto raffinato e non cheap».
Se il tessile-moda nel suo complesso guarda con qualche preoccupazione al 2012, per la fascia più alta del comparto non dovrebbero esserci problemi. «Quello del lusso è stato l'ultimo mercato a entrare in crisi e il primo a uscirne», ha detto ieri il presidente della Fondazione Altagamma, Santo Versace, ricordando come il fratello Gianni ripetesse sempre che la forza della moda italiana sta anche nell'eccellenza dei tessuti, a loro volta made in Italy. Secondo la Fondazione, che in fiera ha presentato le previsioni dei principali retailer di lusso del mondo, il 2012 sarà ancora un anno di crescita nelle vendite, soprattutto in Asia, dove gli incrementi saranno a doppia cifra. Una tendenza che vale anche per la tessitura. «In Cina, Turchia e Brasile l'export di tessuti, oltre a essere in crescita significativa, ha un peso maggiore dell'export di abbigliamento», ha confermato Albini, ricordando come grazie al suo predecessore, Pier Luigi Loro Piana, MilanoUnica abbia ora una presenza in Cina, in partnership con Intertextile.
All'inaugurazione della fiera milanese, giunta alla quattordicesima edizione, ha partecipato inoltre Gian Giacomo Ferraris, amministratore delegato della Versace spa, che si è mostrato ottimista, senza negare la congiuntura globale negativa. «Dopo la crescita costante nelle vendite registrata nel 2010 e nel 2011 «continuiamo a prevedere un aumento a doppia cifra nel periodo 2012-2014», ha detto Ferraris. Per il bilancio 2011, ha aggiunto il manager della maison, «posso confermare che prevediamo il ritorno alla redditività del gruppo, un risultato che dà ancora più soddisfazione perché arriva grazie al nostro core business. Abbiamo avuto una drastica riduzione del debito che ci consente di guardare allo sviluppo». Per il 2012 Ferraris ha confermato i piani di espansione in Estremo Oriente, Stati Uniti e Russia. In generale, secondo l'amministratore delegato di Versace, se per il lusso made in Italy i mercati asiatici hanno ancora ampi margini di crescita, bisogna essere invece «un po' più cauti sulle prospettive del mercato italiano».
«Per il 2012 prevediamo una crescita cauta negli Stati Uniti, una stabilità in Europa, dove però ci sono aree che vanteranno una crescita, come Londra e la Germania, e infine una crescita consistente dei Paesi asiatici, del Giappone e del Medio Oriente», ha aggiunto Armando Branchini, segretario generale di Fondazione Altagamma.
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Giulia Crivelli

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