Aefi - Associazione esposizioni e fiere italiane

Rassegna stampa

Il Sole 24 ore

12/02/2012

LETTERA AL RISPARMIATORE - RILANCI AZIENDALI

Fiera Milano: pronti a shopping negli Usa, Sud Africa o Turchia

di Vittorio Carlini

Allo studio possibili acquisizioni da 20-30 milioni Lo sviluppo nei Bric per fronteggiare la crisi europea - ESPANSIONE IN INDIA - L'azienda milanese ha rilevato, insieme ai tedeschi di Deutsche Messe, il 50% di Hospitality World: fiera indiana nel settore alimentare e dell'ospitalità professionale

Internazionalizzazione. È questa la parola d'ordine che circola ai piani alti di Fiera Milano, in quel di Rho. Il paesino dell'hinterland milanese dove ha sede il polo fieristico del gruppo. Una sorpresa? Assolutamente no. Certo, l'Italia resta fondamentale per il business: oltre l'80% del Mol proviene dal Belpaese. Tuttavia, la crisi in Europa (e soprattutto nella Penisola) obbliga sempre di più a guardare altri lidi. Anche perchè la società guidata dal ceo Enrico Pezzali vuole proseguire lungo la strada del rilancio.
Dopo il ritorno all'utile nel 2010 (nel 2009 il rosso era stato di 3,6 milioni), nel 2011 i ricavi potrebbero assestarsi attorno a 290 milioni e il Mol raggiungere almeno i 27 milioni di euro; l'indebitamento finanziario netto, invece, dovrebbe essere al di sotto dei 58,4 milioni di fine settembre scorso. Dati in rimonta, quindi, anche grazie alla dura ristrutturazione e razionalizzazione societaria: proprio su quest'ultimo fronte, il 27 gennaio scorso è stato approvato dal cda il progetto d'incorporazione della controllata Tl.Ti Expo nella controllante Fiera Milano.
Gli sforzi però, a fronte del peggioramento della congiuntura, potrebbero, secondo diversi esperti, perdere parte dell'efficacia. La crisi infatti impatta sulle imprese italiane, che giocoforza possono pensare di rinunciare alle fiere. Di conseguenza, l'estero diventa un must. Non stupisce, così, che il Mol prodotto fuori dagli italici confini dovrebbe raggiungere, nel 2011, circa 15% del totale. Una percentuale in forte crescita (era il 9% nel 2010) e probabilmente in anticipo sulla tabella di marcia del piano industriale. Quel progetto, presumibilmente aggiornato a breve, in cui è fissato, per il 2014, l'obiettivo del Mol "estero" al 17 per cento.
Import-export di mostre
Insomma, gli stessi numeri mostrano come il gruppo abbia schiacciato l'acceleratore sul fronte internazionale. Un'espansione che ha messo nel mirino i Paesi Bric: in Cina, per esempio, Fiera Milano organizza 15 mostre professionali; quelle in Brasile sono 23. La Russia (una mostra), invece, sarà il banco di prova per l'esportazione delle grandi fiere di successo made in Italy: a maggio Mosca ospiterà il Macef (il salone della casa). In attesa di avviare il processo inverso: cioè, importare mostre dall'estero (è il caso della fiera sulla disabilità, nata in Sud America, che debutterà in primavera a Milano).
La strategia nei Bric
Fin qui i numeri dell'internazionalizzazione: quali, però, gli ingredienti del cocktail alla base della strategia? In primis, ci sono le intese con altri grande fiere quale quella di Hannover. Fiera Milano, grazie alla joint venture con il gruppo tedesco Deutsche Messe, è presente sia in Cina che in India. E proprio nel mercato indiano, secondo quanto risulta al Sole24ore, l'azienda italiana ha di recente acquisito da Express Group, insieme al partner tedesco, il 50% di Hospitality World: una manifestazione indiana nel settore alimentare e dell'ospitalità professionale. Ma non sono solo gli accordi. In Russia, per esempio, il gruppo quotato allo Star di Piazza Affari ha costituito una propria società. Mentre in Brasile, all'inizio del 2011 ha perfezionato l'acquisto del 75% del capitale dell'operatore fieristico Grupo Cipa.
Il possibile shopping nel 2012
Proprio sul fronte della crescita per linee esterne potrebbero arrivare delle novità. Il gruppo, infatti, nel 2012 è pronto a fare shopping all'estero. Un'attività straordinaria che dovrebbe prevedere società target del valore compreso tra i 20-30 milioni di euro. Un impegno finanziario sostenibile? Assolutamente sì, fanno sapere dall'azienda, che ricorda come l'obiettivo del rapporto debito netto sul Mol di 2,5 a fine 2011 sarà centrato, se non migliorato.
Le aree interessate
Già, l'impegno finanziario: quali, però, le aree geografiche entrate nel radar di Fiera Milano? A ben vedere, si punta, su operatori fieristici presenti, alternativamente, in tre Paesi: Stati Uniti, Turchia o Sud Africa.
Rispetto allo Stato dell'arcobaleno giocano a suo favore la buona crescita economica; un sistema infrastrutturale adeguato e la presenza di un ampio tessuto di medie e piccole imprese. In un primo momento, in realtà, la porta d'ingresso al continente "nero" sembrava costituita dai Paesi del Nord Africa. Una strategia che, a fronte delle rivolte scoppiate in quegli Stati, giocoforza è stata messa in stand by. Al di là della via d'accesso, l'interesse sull'Africa trova comunque la sua giustificazione nelle potenzialità di crescita economica del Continente.
Più difficile invece, almeno a una lettura superficiale, comprendere i perchè dell'opzione statunitense. Un Paese, è banale dirlo, con un'economia già ampiamente sviluppata e dove la concorrenza è molto forte. Qui, però, gioca un aspetto non da poco: negli Stati Uniti, infatti, molto sviluppato è il business dei congressi; più indietro, invece, quello delle fiere vere e proprie. È su quest'ultimo fronte che, evidentemente, la società italiana potrebbe voler giocare le sue carte. Una partita dove, peraltro, l'identikit generale della "preda" è lo stesso in tutti e tre i Paesi: un'azienda che possieda l'infrastruttura fieristisca adeguata; sia leader di settore e con un buon management. Insomma, non una società in fase di start up.
La focalizzazione del business
Al di la della diversificazione geografica, sulla tipologia di business la linea guida è ben definita: focalizzarsi su fiere e congressi. Rispetto a questi ultimi in Italia, nel 2011, c'è stato il lancio del nuovo centro congressi in una parte dell'ex struttura fieristica a Milano.
Sul fronte delle fiere, ovviamente, il fulcro è il polo di Rho. Quei padiglioni su cui il gruppo paga il canone di locazione alla sua controllante Fondazione Fiera (ha il 62% del capitale di Fiera Mi), proprietaria dei terreni. Ebbene, pur sottolineando il sostegno della Fondazione sia alle imprese che al polo fieristico, dalla società fanno intendere che sarebbe auspicabile la revisione del canone di locazione. Il contratto scade nel 2014 ma, questo è il pensiero del top management, sarebbe meglio modificarlo anche prima.
Il gruppo è tornato in carreggiata (staccherà il dividendo sull'esercizio 2011) e vuole restarci. Anche per cogliere al meglio l'opportunità dell'Expo 2015.
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Domande & risposte

Qual è stato l'andamento del titolo di Fiera Milano in quel di Piazza Affari?

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Il titolo di Fiera Milano, quotato a Piazza Affari nel paniere Ftse Italia Star, sui 12 mesi ha perso il 10,3 %, alla chiusura del 10 febbraio 2012. Dal primo gennaio 2012, invece, è salito del 9,41 per cento. Il paniere di riferimento, dal canto suo, nell'anno ha performato peggio: ha lasciato sul parterre il 12,24 per cento. Da inizio anno, al contrario, l'indice è rimbalzato di più: infatti è cresciuto del 12,3 per cento. Il valore massimo, sulle 52 settimane, è stato toccato il 20 giugno 2011 a quota 4,998 euro. Alla chiusura di venerdì scorso, invece, la quotazione di Fiera Milano si è assestata a 3,904 euro. Di conseguenza, la riduzione dai massimi è del 21,8 per cento. Rispetto al minimo, toccato il 19 gennaio 2012 (3,364 euro), la salita di Fiera Milano è stata del 16 per cento. Secondo il terminale Bloomberg, la capitalizzazione di mercato è di 164,54 milioni di euro. Sul fronte dei multipli, il P/e attuale è di 52,1 mentre quello previsionale è in calo a 27,89.



Il gruppo staccherà, nel 2012, il dividendo sull'esercizio 2011?

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La risposta è positiva. Il gruppo, dopo due anni in cui non ha remunerato il capitale degli azionisti attraverso il dividendo, torna a staccare la cedola. Verrà, secondo quanto detto dal top management dell'azienda, staccato il dividendo nel 2012 per l'esercizio 2011.



Quale la situazione sul fronte della posizione finanziaria netta?

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Al 30 settembre 2011 la posizione finanziaria netta presentava un indebitamento netto di 58,465 milioni di euro, rispetto ai 70,187 milioni del 30 giugno dello stesso esercizio. «La riduzione dell'indebitamento - si legge in una nota della società - è prevalentemente conseguente alla dinamica del capitale circolante netto. In particolare, per quanto riguarda la cassa, il forte incremento del flusso generato dalla gestione operativa è dovuto ai maggiori incassi di saldi e acconti sulle manifestazioni». Inoltre, «i crediti finanziari si sono ridotti per effetto dell'incasso da parte del saldo verso Fondazione Fiera Milano».



Com è composta la struttura del debito della società?

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Fiera Milano ha come obiettivo indicato ne piano industriale, al 2014, di raggiungere un rapporto debito netto su Mol di 0,6. La società sottolinea che i suoi debiti sono tutti a breve. Fatta eccezione per una linea di credito con duration medio-lunga a 5 anni di 20 milioni. Rispetto a questo prestito viene sottolineato che l'interesse pagato è di 160 punti base sull'Euribor.
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Vittorio Carlini

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